Scaffalature metalliche: alcune indicazioni di base sulla sicurezza rispetto ai terremoti

Ci vengono rivolte spesso domande relative alla sicurezza della scaffalature industriali.

Non essendo noi specialisti (nemmeno!) di questo, abbiamo recentemente verificato i principali aspetti con un qualificato fornitore / installatore di scaffalature e vi giriamo le informazioni che abbiamo ricevuto. Ulteriori approfondimenti sono anche disponibili sul sito della Associazione ACAI CISI .

Per la messa in sicurezza delle scaffalature esistenti, a partire dalla portata nominale si procede ad una penalizzazione della portata del 40% (declassamento), in particolare per le spalle.

Si procede con controventature (diagonalizzazioni) sia verticali che orizzontali.

Si evita assolutamente di fissare le scaffalature ad elementi dell’edificio in modo che non vi sia un effetto reciproco di propagazione delle oscillazioni e deformazioni. In altri termini le scaffalature oltre ad essere, evidentemente autoportanti, sono autonome nella resistenza alle sollecitazioni dinamiche e sismiche in particolare.

Si aumentano i fissaggi a terra a mezzo di opportune tassellature.

Si aggiungono delle strutture sottopiano (es. cosiddette “barelle”) in grado di non fare cadere i bancali appoggiati sui due traversi e con funzione di rompitratta delle spalle nel senso della loro lunghezza.

Alla fine, per poter dire che la scaffalatura ha caratteristiche antisismiche (cfr. Decreto 74 divenuto Legge 122) è necessario che ci sia una relazione di calcolo di professionista (tipicamente un ingegnere strutturale) qualificato ed iscritto all’albo.

Ci è stato anche riferito che non esistono delle scaffalature antisismiche commerciali o di serie e che, utilizzando degli elementi commerciali, con il lay-out delle scaffalature e in un ben determinato contesto e localizzazione, si giunge ad avere la certificabilità sismica di QUELLA scaffalatura, e pertanto, se essa viene spostata o modificata NON è più automaticamente certificata.