Campionamenti personali per esposizione a sostanze chimiche vs. campionamenti ambientali

 

Quesito 02/16 a www.prevenzio.net

 

Domanda

 

Secondo la UNI EN 689 le misurazioni in postazione fissa per valutare l’esposizione ad agenti chimici/cancerogeni sono ammesse se permettono di valutare l’esposizione.

E’ possibile individuare dei criteri specifici per definire quando effettivamente dei campionamenti ambientali possono essere ritenuti rappresentativi dell’esposizione dei lavoratori?

 

Risposta

 

La Norma UNI EN 689:1997 è la guida alla valutazione dell’esposizione per inalazione alle sostanze chimiche ai fini del confronto con i valori limite di esposizione professionale e detta le strategie di misurazione che discendono dagli obblighi di cui all’art. 225, comma 2, D. Lgs. 81/08.

Pertanto la norma citata si può unicamente riferire a misurazioni personali da effettuarsi nell’area respiratoria di un lavoratore o di un lavoratore appartenente ad un gruppo omogeneo di lavoratori.

Nell’ambito dell’igiene industriale il campionamento ambientale (fisso all’interno dell’ambiente di lavoro) persegue altri obiettivi come la valutazione dell’efficienza delle misure di prevenzione collettiva (impianti di ventilazione localizzata e generale) o l’individuazione di emissioni diffuse da impianti produttivi, le cui finalità sono diverse da quelle previste dalla norma UNI EN 689:1997.