FORMAZIONE, INFORMAZIONE e ADDESTRAMENTO in materia di sicurezza: un metodo.

Molto spesso ci viene richiesto come debbano essere fatte in Azienda la informazione, la formazione e l’addestramento dei lavoratori.

E’ positivo che nelle Aziende ci si domandi questo, perché molto spesso il Documento di Valutazione dei Rischi (DVR) viene visto come la conclusione della attività, mentre invece necessariamente le iniziative di prevenzione e protezione partono da qui e si deve proseguire per portare le conoscenze acquisite durante la valutazione a tutti i lavoratori, attraverso appunto queste tre modalità.

Il Datore di Lavoro (DDL) deve quindi effettuare (riportiamo di seguito le definizioni date dal Testo Unico Sicurezza):

1) informazione
bb) «informazione»: complesso delle attività dirette a fornire conoscenze utili alla identificazione, alla riduzione e alla gestione dei rischi in ambiente di lavoro;

2) formazione ai rischi specifici
aa) «formazione»: processo educativo attraverso il quale trasferire ai lavoratori ed agli altri soggetti del sistema di prevenzione e protezione aziendale conoscenze e procedure utili alla acquisizione di competenze per lo svolgimento in sicurezza dei rispettivi compiti in azienda e alla identificazione, alla riduzione e alla gestione dei rischi;

3) addestramento
cc) «addestramento»: complesso delle attività dirette a fare apprendere ai lavoratori l’uso corretto di attrezzature,macchine, impianti, sostanze, dispositivi, anche di protezione individuale, e le procedure di lavoro;

Le modalità con le quali svolgere questo obbligo restano al momento per lo più un “tema libero”.
Sta per essere pubblicato un decreto applicativo del Testo Unico che probabilmente ci chiarirà questi aspetti: quante ore, quali contenuti, quali docenti, quali verifiche di apprendimento, etc.

Nel frattempo la architettura di nostri DVR, che ha visto tanti (positivi) “collaudi “sia con Enti di Controllo sia con Organismi di Certificazione per le OHSAS 18001, è di questo tipo.

INFORMAZIONE:
– consegna e spiegazione di dispensa (documento “generico” ma personalizzato sulla realtà aziendale, presente nel DVR) con riassunto di tutti gli aspetti più importanti e relativo foglio per firma ricevuta
– consegna e spiegazione dell’estratto del piano di emergenza
– consegna e spiegazione dell’organigramma della sicurezza
– consegna eventuale planimetria azienda
– consegna formalizzata DPI con spiegazione uso e formalizzazione (altra sezione specifica del ns. DVR)
Quanto sopra si può integrare con
– un giro dell’azienda
– una presentazione dei colleghi
– un incontro con presentazione anche dell’azienda
– video aziendale / sicurezza
– altra documentazione
– etc etc
ma facendo attenzione a non esagerare con la consegna di documentazione che per lo più … non verrà letta.
C’è anche la possibilità di effettuare incontri di informazione interaziendali per neoassunti: basi della sicurezza, conoscenza delle figure previste dall’organigramma della sicurezza, diritti e doveri in termini generali, etc. Ciò può essere un’idea ad integrazione di quanto fatto in azienda. Vi sono ad esempio alcuni studi di consulenti del lavoro che mettono in atto da tempo interessanti e interattivi incontri di 4 ore pel svolgere la informazione iniziale.

FORMAZIONE:
– nel ns. DVR è presente, per ogni mansione, la scheda di valutazione dei rischi specifici della mansione, fatta apposta per poterla trasferire all’interessato
– consegna e spiegazione della stessa all’interessato, con formalizzazione
– a questo si aggiunge formazione per affiancamento (necessario! perchè non è possibile che in una scheda si possa mettere tutto)

Per quest’ultimo punto e per l’ADDESTRAMENTO a mio parere la modalità migliore è il coinvolgimento del preposto, sia perchè quest’ultima figura aziendale già forma l’addetto neoassunto agli aspetti produttivi e qualitativi (e quindi deve integrare con aspetti di sicurezza e ambiente), sia perché così si responsabilizza il preposto, come si dice “on the job” e “ on site”.

Sull’addestramento si potrebbe dire che NON c’è MAI fine alla sua durata (se è vero, come è vero, che anche i campioni hanno degli allenatori!), ma in ogni caso, anche per verificare quanto è stato “trasferito” in termini di conoscenze potrebbe essere fissato un termine formale coincidente con la fine del periodo di prova, così da ritornare dal preposto, in presenza del lavoratore, per fare il punto su cosa è stato detto, fatto, appreso e messo in pratica.

Chiaramente ognuno declina queste attività come gli pare (si arriva ai “safety dojo” della Toyota, dove viene fatta la simulazione, in presenza di addestratori, di quello che uno andrà a fare, su impianti pilota e su attrezzature presenti al solo scopo di simulazione ….)

Ricordiamo che il decreto stabilisce che Informazione, Formazione e Addestramento deve essere fatta in particolare per:
• neoassunti
• cambi di mansione
• cambi di tecnologia / prodotto

Segnaliamo infine che siamo in grado di supportarvi nella progettazione e nella esecuzione di tutte le attività di formazione e informazione del personale.